mercoledì 26 settembre 2007

CON DONZEL PER LA VALLE D’AOSTA



Lista

CON DONZEL PER LA VALLE D’AOSTA.
Ambiente, Innovazione, Lavoro

La costituzione del Partito Democratico per la Valle d’Aosta è una necessità e una opportunità straordinaria per tutte le forze del cambiamento e del rinnovamento a partire dal centrosinistra. La società valdostana sollecita l’assunzione piena da parte della politica dell’obiettivo di una nuova stagione, quella dell’innovazione dell’agire politico nei metodi e nei contenuti. Su questo si gioca la sfida per costruire un partito nuovo che sappia guardare al bene comune, all’interesse generale, alla coesione sociale.
L’appello di Raimondo Davide Donzel per costruire il Partito Democratico attraverso un processo che punti ad “ unire le culture e le forze riformiste della nostra Regione…. a superare la parzialità e l’insufficienza di ognuna di esse e di ognuno di noi… a dar vita ad una forza plurale attraverso non il semplice accostamento, ma una creazione nuova” deve tradursi in una precisa assunzione di responsabilità per quanti alla politica attribuiscono il compito e la funzione di tradurre in obiettivi perseguibili e realizzabili le idee, i valori e i programmi avviati in questi anni, a partire dall’esperienza dell’Ulivo e dei raggruppamenti territoriali e “tematici” che sono sorti per dare voce ad un progetto di cambiamento e di trasformazione della nostra Regione come l’Alleanza Autonomista Progressista.
E’ a partire da questa esperienza che molti temi che interessano la vita di ciascuno di noi hanno cessato di essere marginali e settoriali e hanno fatto irruzione nel dibattito politico.
Le questioni legate all’ambiente, alla qualità ed alla sostenibilità dello sviluppo, al governo dei territori, quelle legate al lavoro, alla lotta contro la precarietà e per il diritto al futuro, alla centralità della conoscenza ed alla qualità dei percorsi formativi, si presentano, oggi, nella loro interconnessione e come elementi strettamente interdipendenti.
Questo vale per la società italiana, ma trova una sua particolare specificità in Valle d’Aosta dove si segnala con forza la necessità di innovare in campi diversi, senza disperdere i tratti distintivi di una lunga esperienza di partiti democratici che ha garantito sviluppo e coesione sociale.
Il sostegno della lista Con Donzel per la Valle d’Aosta a Raimondo Davide Donzel quale futuro leader del Partito Democratico Valdostano e il suo forte impulso a promuoverla rappresentano, insieme, un punto essenziale di questo progetto: la condivisione piena di una comune impostazione sui punti ideali e programmatici che dovrà caratterizzare il partito nuovo. La lista è poi un contributo a realizzare quella sintesi nuova e più forte tra società e politica, che è uno dei fondamenti ispiratori del Pd, a partire dai territori della nostra regione, valorizzando le forze che ne rappresentano significative componenti politiche, sociali, culturali, nel quadro di un modello di partito nazionale, federativo, radicato nella società e nel territorio.
Ambiente e migrazioni, precarietà e innovazione, welfare, sostenibilità e sicurezza, una nuova etica nella politica: sono gli interrogativi, le sfide di frontiera della politica, nel lavoro e sul territorio, sul piano locale e su quello globale. La politica sembra non farcela, la democrazia appare in affanno a fronte delle aspettative dei cittadini e ancor più dei giovani.
La forza enorme acquisita dalla finanza regionale e dalla sua gestione da parte di un partito regionalista ha concentrato risorse e poteri fuori delle istituzioni democratiche, lontano dagli elettori, ma anche dalle assemblee elettive. I tradizionali protagonisti della politica Valdostana e le forme consolidate della democrazia sono spiazzati e spinti verso l’auto referenza. Cittadini e gruppi sociali sono lasciati soli in una giungla dove la forza conta più della ragione e del diritto.
Il Pd nasce per reinterpretare e far rivivere più pienamente la democrazia nella società regionale plasmata dall’informazione, dalla finanza e dalle migrazioni che si fanno sempre più evidenti, minacciata da un riscaldamento non eco compatibile, dai pericoli del fondamentalismo politico imperante, contro i rischi di una ingiustizia sociale sempre più pervasiva.
Si tratta quindi di un progetto che va oltre questa fase della costituzione del Pd, coincidente con la elezione dei delegati all’assemblea costituente nazionale e la scelta del Segretario.
Il primo obiettivo che ci proponiamo è quello di favorire la partecipazione al voto del 14 ottobre e la scelta di promuovere la lista Con Donzel per la Valle d’Aosta rappresenta una opportunità in più per tutti. Abbiamo scelto di metterci in gioco a sostegno di Raimondo Davide Donzel con una assunzione diretta di responsabilità con l’intento di allargare l’impegno politico di tante giovani donne e uomini che avvertono la necessità di essere protagonisti, di far sentire la propria voce, raccogliendo il contributo di quanti, anche partendo da temi specifici, hanno trovato le motivazioni per impegnarsi politicamente in un progetto che attiene al nostro comune futuro.
Vogliamo concorrere alla costruzione del Pd proponendo un’alleanza inedita tra diverse culture politiche, nuove sensibilità e nuove ”identità“ che intrecciano, attraverso l’innovazione in tutti i settori, la scelta strategica della qualità sociale ed ambientale dello sviluppo. Vogliamo andare oltre i Ds, la Margherita e Alé Vallée a cui va comunque riconosciuto il coraggio e il merito di aver promosso questa straordinaria opportunità.
Scelta che si concretizza nell’affermazione piena dei diritti di cittadinanza, della qualità e della stabilità del lavoro, nelle sue diverse espressioni, nella promozione di più ampie opportunità per le nuove generazioni, nel sostegno alla ricerca e alla diffusione del sapere, essenziali per la coesione sociale e lo sviluppo economico fondato sulla tutela e valorizzazione delle risorse naturali.
Lo sviluppo sostenibile è il terreno di iniziativa politica e programmatica più importante che sta di fronte al Pd. In questa chiave, la qualità ambientale di città e territori è fattore cruciale del benessere economico e sociale ed è uno dei motori dell’innovazione scientifica e tecnologica, promotore di nuovi stili di vita e di una più elevata qualità del lavoro.
Lo sviluppo sostenibile rappresenta anche una necessità per la nostra salute, non meno che per la salute della nostra Regione. La terra rischia di soffocare sotto la coltre dei gas di serra. I nostri polmoni respirano inquinanti non meno soffocanti. Anche in conseguenza delle sfavorevoli condizioni meteo climatiche, a causa dell’alta densità dell’insediamento abitativo di Aosta e dell’alto tasso di motorizzazione privata. Ecco perché un partito che voglia dirsi autenticamente e radicalmente riformista, non può non avere al centro l'ambiente e la tutela della nostra salute, a partire dagli ambienti di vita e di lavoro per un sistema turistico da migliorare e sviluppare.
Vogliamo, con Donzel “una società dove la precarietà non sia la regola, dove non sia l’incertezza a segnare e ferire la vita delle persone. E’ la lotta alla precarietà, la grande frontiera che il Pd ha davanti a sé”.
Vogliamo contribuire ad un rafforzamento dell’Autonomia regionale intesa quindi come responsabilità e condizione per l’affermazione e l’estensione dei diritti e non strumento per la gestione dei privilegi.
Nel partito nuovo che si va a costruire intendiamo avanzare alcune regole capaci di far crescere democrazia e partecipazione e avvicinare in tal modo i cittadini alla politica.
Il metodo dell’elezione diretta adottato per scegliere il segretario nazionale e regionale va esteso anche al livello regionale del partito. Nel caso delle massime cariche monocratiche di governo locale e nazionale (Sindaci, Governatori di regione, Presidente del Consiglio) le candidate/i candidati del Partito Democratico a tali cariche andranno scelti utilizzando lo strumento delle primarie. Se sarà riapprovata dal Parlamento una legge elettorale maggioritaria, al fine di garantire legame col territorio delle elette/degli eletti, si ricorrerà alle primarie anche per scegliere la candidata/il candidato di ciascun collegio.
Per assicurare la parità nella rappresentanza di genere, nella composizione delle liste per gli organismi elettivi assembleari (Camera, Senato, Regione, Comune) va rispettato il principio - adottato nel regolamento per l’elezione delle assemblee costituenti (nazionale e regionali) - “50 e 50”, con numero pari di capolista donne e uomini. Anche negli organismi dirigenti del partito varrà il principio 50 e 50.
Si propone un limite al numero dei mandati negli organismi assembleari in ragione di un massimo di due, prorogabile eccezionalmente a tre su esplicita richiesta dei rappresentanti del territorio interessato.
Il Partito Democratico deve impegnarsi a promuovere tutte le iniziative atte a ridurre i costi della politica (senza ridurre gli spazi di democrazia), a partire dal non aumento del numero dei componenti l’assemblea regionale e da una verifica su tutti gli enti di seconda nomina finalizzata alla loro diminuzione e alla nomina di consigli d’amministrazione snelli ed essenziali.
Va garantita la massima trasparenza e pubblicizzazione dei bilanci del Partito.
Il Partito Democratico dovrà avere una struttura federale e fare politica a partire dalle specifiche esigenze dei territori. Il rapporto tra la federazione nazionale e le federazioni regionali del partito dovrà essere improntato al principio della sussidiarietà.
“La nuova Valle d’Aosta nasce dalla riscrittura di almeno quattro grandi capitoli della nostra vicenda regionale: ambiente, nuovo patto tra le generazioni, formazione e sicurezza”. Su questa affermazione di Veltroni e ripresa da Donzel si definisce il profilo politico e programmatico della nostra lista.
A sostegno dei più avanzati e innovativi sistemi produttivi, essenziali per lo sviluppo sostenibile e per un buon lavoro, è indispensabile l’attuazione dell’agenda di Lisbona, per la costruzione della società della conoscenza, dei saperi della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica, in un quadro di rinnovato impegno per la formazione, la cultura e la valorizzazione del nostro straordinario patrimonio storico, culturale e ambientale.
Le ragazze e i ragazzi, le donne e gli uomini che candidandosi nella lista Con Donzel per la Valle d’Aosta per l’elezione dell’assemblea costituente nazionale del Pd in Valle d’Aosta, hanno condiviso le idee e gli obiettivi di questo progetto, rappresentano una parte significativa della straordinaria realtà sociale e territoriale di questa nostra regione e credono fermamente nelle parole dette da Veltroni in piazza Farnese e ribadite dal capogruppo dell’Ulivo al Senato, Anna Finocchiaro: “ Noi vogliamo fare un partito nuovo. Ma, sia chiaro, vogliamo fare un partito. Vale la pena ripeterlo. Un partito di massa, radicato nel territorio, profondamente democratico, capace di dare casa a culture diverse e di ospitare dentro le sue stanze ragazze e ragazzi”.
Come ben conclude Donzel nella sua dichiarazione d’intenti: “La politica può tornare a farci sognare. E’ un’occasione che non possiamo perdere.”

(Carmela FONTANA, Emilio Martino ZAMBON, Giovanna ZANCHI, Filippo COSTA, Erika GUICHARDAZ, Giulio CAPPA, Silvia NICCO, Luciano BOCCAZZI, Rachida ADLANI, Matteo TRIPODI, Rosa Anna DOMENIGHINI, Claudio CALI', Anastasia PANTISANO, Martino DUBLANC, Cristina FOGLIATO, Giovanni SANDRI)

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VOCI DALL"ASSEMBLEA DEI DELEGATI

Area Democratica di Giorgio Bruscia
E' mio parere che sia giunta l'ora di formalizzare al nostro interno, una nuova sensibilità politica con nuovi principi che contrastino il formarsi di stravolgimenti, incomprensioni che ci allontanano dal retroterra culturale liberalsocialista che ci ha distinto e connotato. La composizione di questa Area Democratica tende a colmare alcune mancanze, ripensare le diverse amnesie, correggere le molte revisioni che il nostro partito e qui parlo di quello regionale, ha patito costantemente nel tempo. Ho deciso di non confidare più sui nostri riformisti al prosciutto. Noi crediamo negli azzeramenti e nelle successive ricostruzioni. Non vogliamo più sentir parlare di riforma se la parola significa spostare due virgole, purché tutto resti com'è. Ad esempio si è capaci di riformare la complicata situazione finanziaria del partito rendendo inamovibile e certo l’autofinanziamento, basandolo su regole certe, chiare, condivise e rispettate?

La passione politica è finita? di Raimondo Donzel
“I partiti di oggi sono macchine di potere e di clientela: scarsa conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, programmi pochi o vaghi, passione civile, zero.” Queste sono parole di E. Berlinguer. Sono passati 25 anni; ma come sono attuali. La questione morale resta il punto di partenza di ogni ragionamento. È lì a pungolare il nostro agire quotidiano. Per ritrovare un luogo vero di dibattito, alcuni compagni hanno deciso di costruire un’Area democratica. Contro i metodi improvvisati e/o autoritari l’Area democratica vuole che la politica possa tornare ad essere spazio collettivo di espressione autentica delle persone. Fassino promuove il riformismo. Ma ci sono due riformismi. Quello delle chiacchiere e quello dei fatti, che crea rotture e anche scontro sociale (perché attacca lobbies e privilegi). Per fare le riforme ci vuole coraggio (Blair, Zapatero). Di quale riformismo stiamo parlando in Valle d’Aosta?

Partecipazione e discussione della base di Gianfranceschi Paolo
Che siamo tutti democratici non vuol dire nulla, la Partecipazione, la discussione, la sintesi, fanno la democrazia. La nascita di un partito democratico, non è un evento che innalza i nostri cuori. Sopratutto se di questo futuro partito non sappiamo nulla, se non cronache minuziose e forse faziose che documentano la ricerca d’affannosi equilibri tra gruppi dirigenti che lo promuovono o l'ostacolano. Quindi per tutto ciò attenderei i tempi del dibattito nazionale perchè i tempi unici e compressi sono sempre troppo coercitivi. In attesa aderirò al progetto di Area Democratica, proposto dal compagno Donzel dove la "partecipazione" "discussione" e "sintesi" dei compagni della base saranno essenziali, per continuare a lottare, e credere nei valori della sinistra.

Torniamo al dialogo con la gente di Emilio Zambon
Nonostante quel che se ne dica, la logica delle mozioni del Congresso di Quart non è affatto superata. Infatti, mai come oggi, il dibattito politico all’interno del nostro partito è bloccato in uno sterile ostacolarsi tra i due schieramenti, con mezzi talvolta ai limiti delle regole. Questo non interessa, anzi infastidisce i nostri iscritti della Base, che mai come adesso si sentono poco rappresentati dal Partito e faticano a comprendere il suo Gruppo Dirigente. Per un Partito che fa dell’etica la propria bandiera e della presenza sul territorio la propria forza trainante, questo è grave e ci obbliga ad una preoccupata riflessione. Dobbiamo tornare al dialogo con la gente comune; devono tornare argomento centrale del nostro discutere i problemi dei Cittadini e del Territorio, solo così potremo uscirne con un Partito più forte, rinnovato, credibile, Democratico.