martedì 19 dicembre 2006

STATUTO DELL'AREA DEMOCRATICA GV-DS-PSE

DENOMINAZIONE, PRINCIPI E FINALITA'

1. Si costituisce l’Associazione di tendenza politica e culturale, di cui all’art. 11 comma B dello Statuto della GV-DS-PSE della Valle d’Aosta, denominata: “AREA DEMOCRATICA” (acronimo AD).

2. L’AREA DEMOCRATICA non prevede strutturazione gerarchica, è spazio aperto di discussione, luogo di costruzione ed elaborazione critica del programma della Gauche Valdôtaine – Democratici di Sinistra e del programma dei Democratici di Sinistra, di cui costituisce parte integrante.

3. Sono associati iscritte ed iscritti al partito GV-DS-PSE e donne e uomini non associati alla Gauche Valdôtaine – Democratici di Sinistra.

4. L’AREA DEMOCRATICA intende realizzare concretamente il progetto di saldatura fra iscritti, militanti e società civile, superando le barriere che oggi separano i partiti dai cittadini e dalle persone, favorendo la tolleranza nei confronti di pluralità politiche che tendono alla vivacità del dibattito interno al partito. L’AREA DEMOCRATICA si richiama esplicitamente all’art. 1 della Costituzione Italiana: “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

MODALITA' DI ADESIONE

5. L’iscrizione all’AREA DEMOCRATICA è possibile per le iscritte e gli iscritti alla GV-DS-PSE, che siano in possesso della tessera dell’anno in corso, versando la quota di euro uno.

6. L’adesione è aperta a tutte le persone che abbiano raggiunto la maggiore età, versando la quota di euro uno.

L'ASSEMBLEA

7. L’associazione si riunisce in ASSEMBLEE che sono ufficiali se convocate con sette giorni di preavviso (data del timbro postale di spedizione o di invio della e-mail).

8. La prima ASSEMBLEA, auto convocata, nomina il tesoriere e provvede a regolarizzare le iscrizioni dei presenti, a gestire i dati e ad archiviare tutti i materiali.

9. L’ASSEMBLEA, i cui partecipanti hanno tutti eguale dignità, nomina di volta in volta un presidente della seduta e un verbalizzante.

10. Le decisioni sono assunte a maggioranza dai presenti. Dall’esigenza di coniugare i principali valori democratici – LIBERTA' ed UGUAGLIANZA – derivano le posizioni dell’AREA DEMOCRATICA.

11. L’Assemblea decide se i documenti e le decisioni debbano essere resi pubblici, di volta in volta decide con quali modalità, nominando eventualmente un portavoce.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

A Le Travail,
alcune incomprensioni…


L'animosità che attraversa da qualche tempo, la collaborazione in questo buon quindicinale è strana, quasi innaturale. Decisamente sopra le righe, come se si cercasse, con una patina di teatrale iracondia, di sopperire ad una passione colloquiale ormai quasi appassita. Le regole del gioco sono importanti, certo, ma non tali da sostituirsi alle ragioni o ai torti delle future conversazioni, tradotte in “articoli di giornale”, come future battaglie sulla politica.
Se l'involucro di questo giornale di partito - Le Travail - pare a tanti, ora così decisivo, forse vuol dire che i contenuti e le idee degli ultimi temi trattati - della politica e della vita del nostro partito - sono un punto critico e dolente. Credo che se ognuno fosse forte, tranquillamente forte delle proprie idee, non dovrebbe temere nulla, né dai quadri né dai semplici iscritti. Tanto meno dai compagni che pur privi di accreditamento giornalistico, vogliono pacatamente esporre ad altri compagni letture e visuali politiche leggermente diverse, magari critiche e dissenzienti dal comune sentire.
Che male c’è?
Ma a ben vedere, anche da alcune risposte della stessa Redazione, si vede che c'è in giro poca gente convinta di avere idee forti da spendere nel gioco politico, esistenziale, sociale prossimo venturo. L’unica idea forte che posso permettermi io, è quella di esporre con la mia esperienza di compagno di strada, quella tolleranza che da tempo è scomparsa dal contendere politico.
Quindi invito ad accogliere, alcuni scritti come una sorta di inquietudine interna da risolvere. Stante anche il fatto di vedere l'imbarazzo, nelle persone responsabili preposte alla moderazione e al controllo, una certa difficoltà ad identificare la congruità dei fatti! E' probabile che alcune presenze possano essere considerate da molti scrittori ed estensori patentati, con un certo fastidio. E' anche vero che lo spazio e l'autonomia della Redazione faccia quello che può! Ma continuiamo ad inviare nostri scritti che sottendono anche sensibilità diverse da quella egemoniche attuali. Non facciamo quindi come “quelli che abbandonano” e “nostra sponte” non mettiamoci da parte.

Però e qui devo farlo notare, quello che più mi ha stupito questa mattina, in sede di presentazione dell' AREA DEMOCRATICA fatta in C.so.Battaglione (sede dei Ds),con tutti i crismi dell'ufficialità, e cioè con la presenza di tutti media valdostani a partire dalla RAI, è stata l'assenza di un mezzo informativo qual'è appunto "LE TRAVAIL". Per chi non fosse addentro alle questioni della comunicazione, spiego che Le Travail è il quindicinale politico dei Ds-Gv e che la Redazione del nostro giornale è ubicata esattamente dietro ad una parete divisoria dove si è tenuta la conferenza stampa di presentazione. Esattamente dietro la parete dove sono piazzate le gloriose bandiere del nostro partito...

giorgio

davide.avati ha detto...

All'incompreso..

Da questo primo post per inaugurare il blog (a proposito, auguri...) sembra che la solfa rispetto a certi scambi di mail delle settimane precedenti non sia cambiata: nei confronti del Travail, di chi vi lavora e di chi vi scrive, trionfano dietrologia e piagnisteo. Due spiegazioni semplici semplici per la mancata presenza della testata 'Le Travail' alla conferenza stampa di mercoledì: 1)Il giornale non uscirà più fino al 15 gennaio 2007, e quindi c'è tutto il tempo per chiedere a qualcuno del quadriumvirato di scrivere in prima persona un articolo di presentazione dell'Area Democratica da pubblicare sul n. 1 del 2007; 2) Evitiamo di prenderci in giro: proprio per la sua natura di giornale di partito, e quindi di giornale 'interno', non ha senso che Le Travail faccia comparsate in una conferenza stampa, peraltro convocata con successo, rivolta a mezzi di comunicazione neutri ed 'esterni' al partito. Ribadisco che le informazioni, in casi come questi (e non sto ad elencare decine di altre conferenze stampa convocate da partito, gruppo regionale, gruppo comunale senza la presenza di redattori del Travail) si chiedono ai compagni promotori di iniziative. Semplicemente.
Ultima considerazione: gridare alla 'persecuzione' o alla censura sistematica da parte dell'onnipotente organo di stampa del partito può forse essere utile a serrare le fila interne e a scaldare qualche animo, ma non giova (a mio modesto parere) nè alla causa della verità, nè a quella del partito che - a quanto leggo dal vostro Statuto - intendete invece aiutare con la vostra nuova organizzazione. Staremo a vedere se alle parole seguiranno poi i fatti.
Con sincerità.
Davide

Anonimo ha detto...

Ho letto che il nostro Aurelio Mancuso, segretario nazionale ARCI GAY non riprenderà più la tessera dei Ds perchè Fassino ha assunto una posizione più che ambigua e strumentale nei confronti di LGBT a proposito dei PACS e delle adozioni. E' una protesta forte, credo anche formale, da parte sua, ma che tuttavia mi richiama alla memoria quando anni fa, il sottoscritto, in funzione di stimolo di una democrazia interna assente nei DS, diede vita - Mozione Mussi - ad una presenza minoritoria di opposizione. Credo che la "democrazia" vada esercitata anche con la presenza di una controparte, altrimenti che democrazia è? Perchè dico questo? Ho voluto rispondere ad Aurelio sul guiornale dove ha scritto con queste due righe di "ricordi". Già allora la discussione non c'era e le maggioranze che si pre-formavano artatamente erano oceaniche. Quella volta il Partito fu tutto unito nel "finto" riformismo: quello che sposta una virgola per non cambiare assolutamente nulla. Esattamente come oggi.

Ed ecco la mia risposta ad Aurelio Mancuso....
Caro Aurelio,
sono un compagno della direzione valdostana. Rammenti? Sono quello che sostenne in contrapposizione alla tua (Fassino), la mozione Mussi, in Valle d’Aosta. L’ultima sera di campagna alla “Maison Communale” di Aymavilles conducevo la battaglia contro il “falso riformismo”, che anche qui in Valle aveva rapito e conquistato voi Fassiniani. Ricordi? si doveva partire per il congresso di Pesaro (mia città d’origine). E con disappunto quella sera nevicava e sulle strade valdostane, ce n’era più di mezzo metro (di neve). Capii subito quanto illusoria e infruttuosa fu la mia posizione! Di tutta l’Alta Valle eravamo presenti in quattro. “ I famosi quattro gatti” o gli altrettanti famosi “quattro amici al bar”. C’ero io e Laurino,per la direzione di Aosta, e Simona e Angelo, perchè abitavano ad Aymavilles! Caro Aurelio, ricordi gli sguardi e le battute che mi facesti, sornione e sarcastico (quando vuoi esserlo), quando in C.so Battaglione, stravinceste voi – solo un delegato di Mussi andò a Pesaro – e allora io dissi: Qui, in questo "partito chiesa" capita sempre che, quando c‘è Togliatti, sono tutti togliattiani, quando c‘è Berlinguer, tutti berlingueriani e ora che c‘è Fassino tutti fassiniani! Bene ora è giunta la resa dei conti e come è mia abitudine dico: io sono un vecchio elefante. La memoria di per se può essere anche terribile. Hai voluto essere fassiniano, ora pedala…

Ad Aosta è nata per mia e nostra volontà un’
AREA DEMOCRATICA. L’abbiamo ufficializzata ieri, vai sull’Ansa.
E’ aperta a tutti, li si discuterà, finalmente. Ci siamo impegnati a fare rinascere una discussione critica e democratica. Se mi leggi, e ritorni per le feste qua, ricordati: ti aspettiamo per dialogare.
Ciao e auguri da tutta
l' AREA DEMOCRATICA

Anonimo ha detto...

Grazie Davide, grazie di cuore per la tua apprezzata risposta. Ho avuto un salutare e benefico scossone. Un pò di adrenalina non guasta mai, nel vedere una, la tua presenza autorevole che comunica le sue impressioni. Apprezzata per svariati motivi. La principale, ad esempio, è quella di avere avuto l'opportunità di aprire un franco e vivace dibattito. Detto tra noi, ma quando mai, abbiamo avuto una occasione simile? Quando mai entrando in sede di C.so Battagliane, qualcuno alzasse gli occhi per rispondere ad un saluto esterno che disperatamente cercava una risposta? Forse è la timidezza o la riservatezza della natura umana che alcune volte tarpa le ali di una voglia di colloquiare e di scambiarsi alcune impressioni, magari anche banali? Chiedo a tutti che ci leggono, ma capita anche voi di passare dalla Sezione o Federazione di Aosta e di sentire una certa aria di formalità e di sussieguosità al suo interno? O è solo perchè, io povero vecchietto, avendo bisogno di affetto e di attenzione, se non mi guardano negli occhi o non mi saluto ci resto male? Sarà che ero abituato a calorose presenze in altre sezioni che frequentavo da giovane? Sarà perchè si è persa quella voglia di vicinanza, quella voglia di ascoltare i compagni, di ricordarsi che ci troviamo in un luogo dove ci si dovrebbe sentirsi a "casa".

Ecco caro Davide, ti ringrazio profondamente, perchè mi hai dato l'estro di parlare della nostra federazione che via via si è trasformata in un grigio affumicato ufficio di rappresentanza, dove anche le bandiere sono diventate grigie, piazzate lì in un angolo , quasi a dare fastidio a chi si voglia avvicinare al tavolo delle riunioni.

raimondo ha detto...

Io comincio col fare gli Auguri di Buone feste a Giorgio e alla sua ineguagliabile vis polemica, e naturalmente ai compagni del Travail e a tutti i compagni e gli amici che visiteranno il blog di area democratica e parteciperanno al dibattito.
Un piccolo contributo: in conferenza stampa un operario ci ha chiesto di dare voce ai cassintegrati Tecdis e di altre aziende valdostane. Sappiamo che i sindacati stanno lavorando per risolvere questa difficile condizione. Noi ci uniamo ai lavoratori e ai sindacati che li rappresentano per far sentire forte a tutta la comunità valdostana la necessità di dare una risposta in tempi rapidi alle famiglie dei lavoratori che non riescono neanche a percepire il misero aiuto della cassaintegrazione. A tutti il dovere di ripensare una politica per lo sviluppo della Valle d'Aosta.

Unknown ha detto...

Auguri di buon r proficuo lavoro.
Ieri sono stato impegnato sino alle 13 e sono arrivato a conferenza finita.
Mi spiace.
Saluti

paolo g. ha detto...

Grazie Compagno Avati,per gli auguri fatti al blog.
Ci onora l'averci anticipato che c'è del tempo,e che terrai uno spazio adeguato sul nostro giornale,per un articolo di presentazione dell'A.D.
Grazie direttore per aver definito la conferenza stampa un successo,ne andremo fieri.
Spero però che chiamarci come quadriunvirato,non sia una ripicca, allo scritto del compagno Giorgio,io comunque,come tutti noi preferirei essere chiamato "Compagno".
Con tanti auguri
Paolo Gianfranceschi

giorgio.b ha detto...

Un piccolo consuntivo e un grande augurio

L'anno che è passato è stato tutto altro che semplice e, anche se possiamo ritenerci soddisfatti di alcune vittorie - come il referendum costituzionale, la sconfitta elettorale di Berlusconi, la vittoria del Galletto ed il conseguente ridimensionamento del Rollandinismo - non sono mancate sia in campo nazionale che regionale, le sconfitte, le domande senza risposta e i dubbi. Ed allora ci si rende conto spesso, che non sempre le normali istituzioni garantiscono l'esercizio dei diritti. Per questo è necessario inventare nuove forme di sostegno e di partecipazione, per far sì che le persone possano abitare a pieno titolo nella propria comunità, partecipare attivamente per farsi dare ascolto.

Quello che proponiamo, noi di AREA DEMOCRATICA, è di riprendere la mai obsoleta forma del dibattito interno ed oggi con gli strumenti tecnologici a disposizione di partecipare in maniera interattiva ad un "blog online" diverso dagli altri. Le caratteristiche politiche - culturali da noi inserite ed evidenziate nello STATUTO, ci hanno spinto a pensare di metterle in Rete con un Blog "fuori della cronaca giornaliera", in grado di stimolare e scuotere le menti, intorpidite dai tanti panettoni consumati in questi ultimi Natali... Chiediamo a tutti senza fare alcuna distinzione tra valdostani di nascita e quelli di adozione, iscritti e non, di partecipare con proprie idee, convinzioni e ragionamenti ad arricchire questo spazio che abbiamo fortemente voluto e realizzato.

Vorrei qui ricordare la buona volontà e quanta voglia di fare, di tanti compagni, sia stata da molti dirigenti timorosi, "silenziata" sull'altare di un tornaconto politico personale. La visione d’altre strategie o alleanze spurie da percorrere, ha fatto sì che si tacitasse ogni voce che si elevasse fuori del coro, all'interno dei Ds. Scossi " a fasi " alterne, ci chiediamo in nome di chi e di cosa, di quale ideale di società e di mondo vale la pena battersi. Ai sacchi di sabbia dietro di cui barricarsi (per fortuna atteggiamento assente nel nostro dna) noi preferiamo le finestre aperte dalle quali chiamare " a Rete " le tante compagne e i tanti compagni, le amiche e gli amici che come noi, credono sia ancora possibile cambiare la politica, quella delle "sacre compatibilità economiche", con quella " laica, delle donne e degli uomini, delle virtù, del rispetto, della pace e delle compatibilità sociali e ambientali ".

Vogliamo un Blog che rispecchi e riflette questo modo di essere, questo nostro agire politico. Noi, in antitesi con quel conformismo che circonda e attanaglia l'istituzione partito, chiediamo a compagne e compagni di inviarci con messaggi i loro sogni, le speranze deluse. Non le aspettative e gli ideali. Chiediamo a loro degli approfondimenti: sui temi all'ordine del giorno nella nostra Valle e in Italia, sul tema dei diritti e della giustizia sociale che sembrano scomparsi dai nostri valori, sull'assetto economico e sul futuro della nostra regione e del paese. Infine, chiediamo quale classe politica ci meritiamo di avere, quali siano le politiche migliori nell'interagire con i nostri futuri compagni di strada qui in Valle, guardando al 2008, ma intelligentemente anche oltre. Così come si conviene ad un partito importante come il nostro, che ha sempre avuto politiche d’ampio respiro.

Dunque, buona lettura e buona partecipazione a tutti. AREA DEMOCRATICA ed il suo Blog vuole tornare a quel lavoro di riaggregazione e di partecipazione della gente per valorizzare il più possibile le giovani energie provenienti dalle nuove generazioni al fine di instaurare un effettivo rinnovamento del gruppo dirigente. I giovani e i volenterosi dovranno vedere in noi un trampolino da cui cogliere l’opportunità per quel miglioramento che da tempo si augura Insieme, scopriremo i numeri vincenti della nostra scommessa che, se vinta, porterà a pigiare con più determinazione l'acceleratore del ricambio e del rinnovamento del nostro partito. Questo va fatto con l'unione delle nostre forze. Auguri a tutti voi per un anno completamente nuovo

giorgio.b ha detto...

" Un uomo che non si interessa dello Stato
non lo consideriamo innocuo,
ma inutile;
e benchè soltanto in pochi siano in grado
di dar vita ad una politica,
noi siamo tutti in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come
un ostacolo sulla strada dell'azione politica.
Crediamo che la felicità sia il frutto della
libertà e la libertà sia solo il frutto del valore"

Pericle - Atene,V°secolo AC

giorgio

VOCI DALL"ASSEMBLEA DEI DELEGATI

Area Democratica di Giorgio Bruscia
E' mio parere che sia giunta l'ora di formalizzare al nostro interno, una nuova sensibilità politica con nuovi principi che contrastino il formarsi di stravolgimenti, incomprensioni che ci allontanano dal retroterra culturale liberalsocialista che ci ha distinto e connotato. La composizione di questa Area Democratica tende a colmare alcune mancanze, ripensare le diverse amnesie, correggere le molte revisioni che il nostro partito e qui parlo di quello regionale, ha patito costantemente nel tempo. Ho deciso di non confidare più sui nostri riformisti al prosciutto. Noi crediamo negli azzeramenti e nelle successive ricostruzioni. Non vogliamo più sentir parlare di riforma se la parola significa spostare due virgole, purché tutto resti com'è. Ad esempio si è capaci di riformare la complicata situazione finanziaria del partito rendendo inamovibile e certo l’autofinanziamento, basandolo su regole certe, chiare, condivise e rispettate?

La passione politica è finita? di Raimondo Donzel
“I partiti di oggi sono macchine di potere e di clientela: scarsa conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, programmi pochi o vaghi, passione civile, zero.” Queste sono parole di E. Berlinguer. Sono passati 25 anni; ma come sono attuali. La questione morale resta il punto di partenza di ogni ragionamento. È lì a pungolare il nostro agire quotidiano. Per ritrovare un luogo vero di dibattito, alcuni compagni hanno deciso di costruire un’Area democratica. Contro i metodi improvvisati e/o autoritari l’Area democratica vuole che la politica possa tornare ad essere spazio collettivo di espressione autentica delle persone. Fassino promuove il riformismo. Ma ci sono due riformismi. Quello delle chiacchiere e quello dei fatti, che crea rotture e anche scontro sociale (perché attacca lobbies e privilegi). Per fare le riforme ci vuole coraggio (Blair, Zapatero). Di quale riformismo stiamo parlando in Valle d’Aosta?

Partecipazione e discussione della base di Gianfranceschi Paolo
Che siamo tutti democratici non vuol dire nulla, la Partecipazione, la discussione, la sintesi, fanno la democrazia. La nascita di un partito democratico, non è un evento che innalza i nostri cuori. Sopratutto se di questo futuro partito non sappiamo nulla, se non cronache minuziose e forse faziose che documentano la ricerca d’affannosi equilibri tra gruppi dirigenti che lo promuovono o l'ostacolano. Quindi per tutto ciò attenderei i tempi del dibattito nazionale perchè i tempi unici e compressi sono sempre troppo coercitivi. In attesa aderirò al progetto di Area Democratica, proposto dal compagno Donzel dove la "partecipazione" "discussione" e "sintesi" dei compagni della base saranno essenziali, per continuare a lottare, e credere nei valori della sinistra.

Torniamo al dialogo con la gente di Emilio Zambon
Nonostante quel che se ne dica, la logica delle mozioni del Congresso di Quart non è affatto superata. Infatti, mai come oggi, il dibattito politico all’interno del nostro partito è bloccato in uno sterile ostacolarsi tra i due schieramenti, con mezzi talvolta ai limiti delle regole. Questo non interessa, anzi infastidisce i nostri iscritti della Base, che mai come adesso si sentono poco rappresentati dal Partito e faticano a comprendere il suo Gruppo Dirigente. Per un Partito che fa dell’etica la propria bandiera e della presenza sul territorio la propria forza trainante, questo è grave e ci obbliga ad una preoccupata riflessione. Dobbiamo tornare al dialogo con la gente comune; devono tornare argomento centrale del nostro discutere i problemi dei Cittadini e del Territorio, solo così potremo uscirne con un Partito più forte, rinnovato, credibile, Democratico.