giovedì 15 ottobre 2009

25 OTTOBRE: PRIMARIE


1 commento:

stefano caroselli ha detto...

CARISSIMI,
LA RASSICURANTE RICHIESTA IDENTITARIA HA RIPRODOTTO UN ALBUM DI FAMIGLIA CON CARTOLINE INGIALLITE. NON E’ QUELLO CHE SERVE ALL'ITALIA. DENTRO UNA CRISI ECONOMICA E SOCIALE SENZA PRECEDENTI. ED ANCHE NELL'ESITO DEL VOTO CHE VA' COMUNQUE RISPETTATO, CHI RITIENE CHE IL DESTINO DEL PD PUO' CORRERE IL RISCHIO DI UN SUO PROGRESSIVO RIDIMENSIONAMENTO PROGETTUALE HA IL DOVERE POLITICO E MORALE DI IMPEGNARSI PER PORTARE IL SUO CONTRIBUTO COSTRUTTIVO NELLA SOCIETA' E NEL PD. BENVENGA, DUNQUE, UNA AREA DEMOCRATICA STRUTTURATA NAZIONALMENTE E REGIONALMENTE CHE PRENDA IN MANO LE REDINI DI UN OFFENSIVA CULTURALE E POLITICA ALTERNATIVA ANCHE DENTRO IL PD DI OGGI.. PERCHE,' IO CREDO, CHE I CONFINI DI UN PARTITO NON POSSONO ESSERE CHIUSI O IRRIGGIDITI NEI DUE SENSI E LE PRIMARIE (CHE NOI ABBIAMO DIFESO E VOLUTO!), L'HANNO AMPIAMENTE DIMOSTRATO. SIA PER TENERE PORTE APERTE E PORTARE ALTRE FORMAZIONI CHE VORRANNO PARTECIPARE, SIA PER CONTINUARE A RADICARE E FORMARE DENTRO DI NOI UNA IDEA PAESE MODERNA E PIU' GIUSTA DA FAR VIVERE CON IDEE E NUOVI MODI PARTECIPATIVI. IL CONGRESSO E I SUOI RISULTATI PURTROPPO CI CONSEGNANO PARADOSSALMENTE LA VITTORIA DI CHI HA PROFESSATO, SALVO AGGIUSTAMENTI TATTICI DELL'ULTIMA ORA, UN DIVARIO PROFONDO DI MENTALITA' E VALORI, NON SOLO SULL'APERTURA ALLA SOCIETA' CIVILE MA ANCHE IN TERMINI DI TRASPARENZA E COERENZA, (CALABRIA, CAMPANIA E ABRUZZO, DOCET). FORSE SONO RIUSCITI A DARSI UN ANIMA MA CHE IN REALTA' PER LO PIU’CORRISPONDE ALLA COLTIVAZIONE E SALVAGUARDIA DI RENDITE DI POSIZIONE. NOI DOBBIAMO SALVAGUARDARE E FAR AVANZARE LE POTENZIALITA' INESPRESSE DEL PROGETTO DEL LINGOTTO CHE NON POTRA’ESSERE INCASELLATO DENTRO CATEGORIE SUPERATE DALLA STORIA MA DOVRA’ CONTIUARE A FIDELIZZARE CUORI E TESTE DEGLI ITALIANI, SPECIALMENTE LE NUOVE GENERAZIONI. INSOMMA NON E’ IL TEMPO DELLA MERA TESTIMONIANZA, MA DELLA NOSTRA COERENZA!
UN SALUTO,
STEFANO CAROSELLI (PD LAZIO)

VOCI DALL"ASSEMBLEA DEI DELEGATI

Area Democratica di Giorgio Bruscia
E' mio parere che sia giunta l'ora di formalizzare al nostro interno, una nuova sensibilità politica con nuovi principi che contrastino il formarsi di stravolgimenti, incomprensioni che ci allontanano dal retroterra culturale liberalsocialista che ci ha distinto e connotato. La composizione di questa Area Democratica tende a colmare alcune mancanze, ripensare le diverse amnesie, correggere le molte revisioni che il nostro partito e qui parlo di quello regionale, ha patito costantemente nel tempo. Ho deciso di non confidare più sui nostri riformisti al prosciutto. Noi crediamo negli azzeramenti e nelle successive ricostruzioni. Non vogliamo più sentir parlare di riforma se la parola significa spostare due virgole, purché tutto resti com'è. Ad esempio si è capaci di riformare la complicata situazione finanziaria del partito rendendo inamovibile e certo l’autofinanziamento, basandolo su regole certe, chiare, condivise e rispettate?

La passione politica è finita? di Raimondo Donzel
“I partiti di oggi sono macchine di potere e di clientela: scarsa conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, programmi pochi o vaghi, passione civile, zero.” Queste sono parole di E. Berlinguer. Sono passati 25 anni; ma come sono attuali. La questione morale resta il punto di partenza di ogni ragionamento. È lì a pungolare il nostro agire quotidiano. Per ritrovare un luogo vero di dibattito, alcuni compagni hanno deciso di costruire un’Area democratica. Contro i metodi improvvisati e/o autoritari l’Area democratica vuole che la politica possa tornare ad essere spazio collettivo di espressione autentica delle persone. Fassino promuove il riformismo. Ma ci sono due riformismi. Quello delle chiacchiere e quello dei fatti, che crea rotture e anche scontro sociale (perché attacca lobbies e privilegi). Per fare le riforme ci vuole coraggio (Blair, Zapatero). Di quale riformismo stiamo parlando in Valle d’Aosta?

Partecipazione e discussione della base di Gianfranceschi Paolo
Che siamo tutti democratici non vuol dire nulla, la Partecipazione, la discussione, la sintesi, fanno la democrazia. La nascita di un partito democratico, non è un evento che innalza i nostri cuori. Sopratutto se di questo futuro partito non sappiamo nulla, se non cronache minuziose e forse faziose che documentano la ricerca d’affannosi equilibri tra gruppi dirigenti che lo promuovono o l'ostacolano. Quindi per tutto ciò attenderei i tempi del dibattito nazionale perchè i tempi unici e compressi sono sempre troppo coercitivi. In attesa aderirò al progetto di Area Democratica, proposto dal compagno Donzel dove la "partecipazione" "discussione" e "sintesi" dei compagni della base saranno essenziali, per continuare a lottare, e credere nei valori della sinistra.

Torniamo al dialogo con la gente di Emilio Zambon
Nonostante quel che se ne dica, la logica delle mozioni del Congresso di Quart non è affatto superata. Infatti, mai come oggi, il dibattito politico all’interno del nostro partito è bloccato in uno sterile ostacolarsi tra i due schieramenti, con mezzi talvolta ai limiti delle regole. Questo non interessa, anzi infastidisce i nostri iscritti della Base, che mai come adesso si sentono poco rappresentati dal Partito e faticano a comprendere il suo Gruppo Dirigente. Per un Partito che fa dell’etica la propria bandiera e della presenza sul territorio la propria forza trainante, questo è grave e ci obbliga ad una preoccupata riflessione. Dobbiamo tornare al dialogo con la gente comune; devono tornare argomento centrale del nostro discutere i problemi dei Cittadini e del Territorio, solo così potremo uscirne con un Partito più forte, rinnovato, credibile, Democratico.